Interrail 2014 Grecia-Balcani: 1° tappa Atene
Sette treni, 6 autobus, 5 tram, 4 taxi, 2 funicolari, 1 metropolitana, 1 minibus, 1 aliscafo, 1 nave veloce, 1 barca a remi, 1 scooter, 1 quad, 1 teleferica, e quattro piedi sono questi i mezzi che, in 12 giorni ci porteranno (me e la food-blogger che mi accompagna) a percorrere oltre tremila chilometri in un viaggio InterRail alla scoperta di 5 paesi e 9 destinazioni turistiche (di cui 4 capitali e 4 siti Unesco). Per chi non lo conoscesse, InterRail è un comodissimo pass che permette di viaggiare in Europa in treno in tutta tranquillità e pianificare un percorso di viaggio tra ben trenta Paesi (dall’aurora boreale svedese alla valle dei templi siciliana; dai vigneti portoghesi alla Turchia).
L’itinerario da me scelto inizia in Grecia e termina in Slovenia passando per Serbia, Croazia e Bosnia, quei Balcani così vicini a noi e di cui tanto avevo sentito parlare ma che non avevo mai avuto la fortuna di scoprire.
Tutto inizia ad Atene dove sbarchiamo dopo qualche giorno passato sulle splendide isole dell’Egeo. Arrivati la sera prima e avendo meno di 24 ore a disposizione nella capitale greca decidiamo di concentrare la nostra visita sulla maggiore attrazione della città nonché sito Unesco: l’Acropoli. Prima di raggiungerla non possiamo non fermarci sulla splendida Piazza Sintagma sede del Parlamento greco e teatro negli ultimi anni di numerose manifestazioni anti-austerità.
Comincio a constatare che il caldo torrido di Atene non è una leggenda quando realizzo che la temperatura sfiora i 40°C quando sono solo le 11 del mattino e la prospettiva della visita dell’Acropoli diventa una vera e propria “sfida”. Per affrontarla c’è bisogno di fare “rifornimento” e per questo mi affido – costante in questo viaggio – alla mia “bussola culinaria” che trova un simpatico ristorante/take-away a due passi dall’area archeologica con un’ampia scelta di insalate e tabulé, quel che ci vuole visto il clima.
Dopo esserci rifocillati ed aver varcato l’ingresso procediamo lentamente ma fermamente, approfittando di ogni minimo punto d’ombra, scalando la collina dominata dall’imponente Partenone. Giunto in cima il panorama su quei capolavori di architettura, arte e storia ci fanno dimenticare il sole cocente e la temperatura che ha ormai superato i 40°C e mi lancio in “avanscoperta” tra colossi che trasudano fascino e millenni di storia in una cornice da cartolina con alle spalle un panorama a 360 gradi sulla meravigliosa capitale greca.
Quando il giro è terminato e il corpo reidratato a dovere grazie alle diverse fontanelle presenti sulla rocca è la volta di visitare il nuovissimo Museo situato ai piedi dell’Acropoli. Dotato di grandi vetrate che consentono un’ottima illuminazione naturale il museo ospita una ricca collezione di opere venute alla luce negli anni durante gli scavi nell’Acropoli (bassorilievi, statue e ceramiche). Totalmente scoperte dalle protezioni/gabbie di vetro – che troppo spesso siamo abituati a vedere nella gran parte dei musei) – i capolavori della storia sono qui apprezzabili in tutto il loro splendore (e protette dagli occhi degli attenti custodi che vigilano affinché nessuno si avvicini oltre il necessario o scatti foto)
La visita termina quando sono circa le cinque del pomeriggio. Il treno per Salonicco (la nostra seconda tappa InterRail) parte alle 18 e dopo ne ve ne sono altri. Non c’è bisogno di correre però, grazie alla comodissima fermata “Acropoli” della linea rossa della metropolitana, a due passi dal museo, siamo alla stazione in appena un quarto d’ora. Giunti a “Larissa Station” pensiamo inizialmente di aver sbagliato fermata e di essere ad una stazione periferica di Atene. Il luogo infatti è quasi deserto e i binari si possono contare sulle dita di una mano. Non stavamo facendo i conti però con il fatto che il treno in Grecia è un mezzo decisamente molto poco usato e Atene per la sua posizione geografica non è certamente uno dei principali snodi ferroviari d’Europa.
Arriviamo in anticipo quanto basta per mettere i braccialetti InterRail (che ci accompagneranno per tutto il viaggio) e compilare il nostro diario di viaggio con il primo di una lunga serie di treni che faranno da sfondo a questa splendida avventura “on the rail”. Una volta a bordo siamo piacevolmente sorpresi dal comfort del treno, compartimenti nuovi e puliti, vagone ristorante e, cosa mai vista neanche su un treno svizzero, un’area giochi per bambini, come quelle che si possono trovare all’ingresso di alcuni ipermercati. Questo non su un treno di una particolare compagnia privata/di lusso ma su un “banale” Intercity della compagnia statale greca TrainOse. Approfittiamo del ristorante a bordo per cenare qualcosa godendoci il paesaggio attraversando la Tessaglia al tramonto che con le sue colline e la vegetazione verdeggiante ci ricorda tanto la Toscana.
Mentre ci avviciniamo a Salonicco rifletto all’ottimo stato della zona archeologica visitata quel giorno, alla tranquillità dei luoghi (l’intera area è pedonale) e alla pulizia che la caratterizza. Crolla l’ennesimo mito sulla Grecia e constato che nonostante i problemi e la forte crisi riescano a gestire il turismo in un modo eccellente, diversamente da noi. Un ufficio del turismo accoglie i turisti avari di informazioni all’ingresso del sito archeologico con al suo fianco bagni pubblici come nuovi e una fontanella (acqua potabile) per chi ha bisogno di un po’ di refrigerio.
Tutt’attorno ristoranti carini con prezzi giusti e nessun “molestatore di turisti” che si sia avvicinato a noi per tutto il giorno, per non parlare dei custodi che custodiscono (è proprio il caso di dirlo!) i tesori dell’Acropoli come fossero loro figli, facendo attenzione che nessuno tocchi o sfiori con un dito o con la punta di un’ombrello aperto sotto il solleone, quei capolavori in modo da preservarli al meglio per le generazioni future.
un simple j'aime.
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