Non solo Saint Tropez: alla scoperta del Var autentico
Il nostro viaggio alla scoperta della Regione Provenza Alpi Costa Azzurra (che i francesi, appassionati di acronimi, chiamano PACA) comincia dal Var uno dei sei dipartimenti che compongono la regione, tra Nizza e Marsiglia.
Decidiamo di andare subito alla scoperta dell’entroterra, meno noto ai più, cominciando dalla Dracénie, un’area geografica ad est del Var, caratterizzata da paesini pittoreschi, villaggi arroccati e siti naturali.
Il primo di questi sul nostro percorso è rappresentato dalle Gole di Pennafort che ci sorprendono subito per il loro colore rosso acceso. Qui all’improvviso fa capolino l’Hostellerie de Pennafort che notiamo quando dal nulla spunta davanti a noi un cameriere che attraversa la strada con dei calici di champagne per raggiungere i clienti sul bordo di un laghetto che approfittano del relax assoluto.
Con una food blogger come compagna di viaggio le soste enogastronomiche sono un imperativo ed è così che la prima è poco lontano, a Callas, presso il “Clos St Antoine” dove scopriamo l’aceto di David ”acetiere” di professione che usa come base solo Vini di Provenza “Aoc” (equivalenti dei nostri Doc).
Proseguiamo verso ovest e raggiungiamo Lorgues, che come ogni paese provenzale che si rispetti ha anche lui la sua fontana e i gli immancabili platani. In quest’atmosfera tipica e rilassata all’ora del tramonto quest’angolo di Provenza ci seduce e finiamo per assaggiare i tipici piatti provenzali alla Table de Pol partendo dalla famosa “Tapenade” a base di olive e capperi.
Alla sera decidiamo di fermarci poco fuori il paese presso la Bastide de l’Arnaude (tipico rustico di campagna provenzale). Al risveglio dopo una colazione tipica francese immersa nel verde dei vigneti a base di baguette e fragole Gariguette esploriamo i dintorni di quello che una volta era un monastero e, in mezzo ad un bosco, di pini scopriamo un parco avventura composto da percorsi sospesi e teleferica acrobatica.
Ci mettiamo in cammino per scoprire le meraviglie nascoste del Var, attraversando foreste (il Var è quello che ne ha di più di tutti) passando per Ampus e fermandoci a Chateaudouble. Qui le Gole della Nartuby attirano scalatori di tutti i livelli. Avendo organizzato un tour più eno-gastronomico che sportivo non ci fermiamo per l’arrampicata ma per qualcosa di più interessante per le papille gustative. Qui la fattoria-caseificio “Pastourelle” è tra le poche che producono formaggi da tre tipi di latte diversi (pecora, capra e mucca) con i quali si divertono anche a creare mix il cui risultato è un formaggio a latte crudo dal sapore unico.
Continuiamo per le strade del Var mentre la vegetazione cambia mano a mano che saliamo verso nord. È nella perla dell’Alto Var, Bargemon, che ci fermiamo su un panorama spettacolare. Qui in un angolo naturale baciato dal sole ed esposto a sud facciamo conoscenza con Patrick e il suo “Zafferano del sole” che coltiva con passione e usa con maestria nelle ricette per i suoi ospiti.
Prima di raggiungere il mare e proseguire nel nostro viaggio concludiamo il nostro tour enogastronomico della Dracénie con un po’ di zucchero alla Fattoria delle marmellate di Claviers, la proprietaria Marilyn da qualche anno ha lasciato il suo lavoro in città per tornare alle origini e produrre, tra frutteti e orti, marmellate artigianali con i gusti più originali (olive, pomodori…) ora sulle tavole di Hotel e Ristoranti della zona con il risultato di incentivare la produzione locale e biologica.
Nel pomeriggio salutiamo l’entroterra per dirigerci verso sud e raggiungere la Costa Azzurra. Il Var è infatti un dipartimento che ha un territorio variegato e con la fortuna di avere anche un lato costiero, e dei più belli! Decidiamo di snobbare St Tropez costeggiandone il golfo per raggiungere un’altra destinazione, meno nota ma con altrettanto fascino e molto più verde e dopo neanche 100 km siamo a Rayol Canadel sur mer.
Qui di fronte alle isole di Hyères, nel 1989 un tesoro è scampato alla speculazione immobiliare grazie all’acquisizione da parte del “Conservatoire du littoral”(ente che ha lo scopo di salvaguardare le zone costiere più sensibili). Il paesaggista Gilles Clement ha poi fatto il resto, creando sette ettari di giardini che riuniscono la flora e i paesaggi legati alle regioni del mondo con clima mediterraneo. Il “Giardino dei Mediterranei” prevede un itinerario che passa dall’Acacia africana ai Bambù dell’Asia subtropicale, dalle felci neo-zelandesi ai cactus dell’America arida. Un viaggio in un angolo di paradiso tra terra e mare in un verde rigoglioso.
Dopo un tale viaggio dei sensi la giornata si conclude con una squisita zuppa di pesce al ristorante di Dédé, chioma bianca e battuta sempre pronta, dove la convivialità la fa da padrona! (l’aver avuto un Presidente della Repubblica e buongustaio come Chirac come commensale non gli ha fatto montare la testa, anzi!)
Il nostro viaggio alla scoperta della Provenza continua alla volta di Marsiglia. Stay tuned!
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Articolo pubblicato anche su ilfattoquotidiano.it
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