Caccia ai tesori gastronomici della Provenza
Ah… la Provenza con i suoi campi di lavanda! Ma sapete che in questa regione della Francia meridionale c’è molto di più da scoprire?
Spesso chiamata semplicemente Provenza, la regione Provence-Alpes-Côte d’Azur (PACA) riunisce sei dipartimenti (equivalenti alle nostre province) e si estende, da est a ovest, dal confine con la Liguria e dalle Alpi che condivide con il Piemonte fino a Marsiglia. Riunisce dunque mare, montagna, pianure e villaggi arroccati tra i più belli di Francia.
Inoltre in Provenza si mangia anche bene. Che dico? Benissimo. Ecco le specialità gastronomiche da provare assolutamente durante il vostro viaggio.
Con i suoi oltre 350 formaggi, in Francia potreste assaggiarne uno diverso ogni giorno dell’anno. C’è pure chi, come La Pastourelle di Chateaudouble, produce latte e formaggio di vacca, capra e pecora, creando nuovi formaggi a base di due tipi di latte diversi. Non perdetevi l’occasione di assaggiare un piatto di formaggi, accompagnati da pane di campagna fresco, in un angolo verde con vista sul gregge.
La regione PACA produce tradizionalmente undici formaggi diversi, tra i quali il Banon, un formaggio al latte crudo e a pasta morbida, avvolto in foglie di castagno per conservare la sua morbidezza. Nel paesino di Banon, tra le Alpi di Alta Provenza, potrete anche visitare l’omonimo “museo”, capire la storia e l’autenticità del prodotto per poi degustarlo.
Il proverbio “al contadino non far sapere quant’è buono il formaggio con le pere” non è mai stato più vero. Meglio ancora se con una confettura artigianale di pere selvatiche – raccolte in foresta da Marylin, proprietaria della Fattoria delle marmellate di Claviers, nel dipartimento del Var – che esalta i sapori della frutta e della verdura coltivate nel giardino, rigorosamente chilometro a zero e biologica.
E il tocco finale di questo pranzo provenzale non può che essere un bicchiere di vino. La regione, molto estesa, produce Côtes de Provence, ossia rosé, particolarmente apprezzato per la sua freschezza. Degni di nota sono ad esempio quello del Domaine de la Blaque e il non meno famoso Côtes du Luberon bio del Chateau Les Eydins.
C’è poi il paradiso dei celiaci, accessibile anche a chi non lo è. Per chi volesse assaggiare alta gastronomia francese, o semplicemente godersi una colazione o un brunch gustoso , l’albergo-ristorante della famiglia Sammut a Lourmarin propone menù tipici e lezioni di cucina definiti “per tutti”. In un oasi verde, ci si può cenare in buona compagnia e condividere piatti adatti alle esigenze dei celiaci senza rinunciare ai sapori della buona cucina.
Chi dice buona cucina dice spezie. Oltre alle tipiche erbe provenzali qui c’è anche chi produce il prezioso zafferano come Patrick, che nel suo angolo incontaminato di natura selvaggia a Bargemon coltiva con tanta dedizione il suo tesoro che utilizza poi in gustosi piatti preparati per gli ospiti.
Fragole di Carpentras, meloni di Cavaillon, ciliegie di Venasque… questo e molto altro potrete ritrovarlo in uno dei tanti mercati contadini come quello di Coustellet nel Vaucluse dove chi vende è anche produttore (spesso bio), garanzia di qualità e produzione locale.
E se dopo tutto questo mangiare vi viene voglia di fare un po’ di attività fisica avrete la possibilità di scegliere tra qualcosa di più “avventuroso” come il parco avventura L’Arnaude, composto da percorsi sospesi e teleferica acrobatica o dai numerosi sentieri di passeggiate e per bici come quelli presenti nel Parco Nazionale del Luberon, che si estende dal Vaucluse alle Alpi di Alta Provenza, dove potrete visitare villaggi arroccati classificati tra “i più bei villaggi di Francia”, come Gordes o Ménerbes.
Articolo pubblicato anche da NonSoloTuristi.it
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