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Roadtrip Marocco | ultima tappa: dalle Cascate di Ouzoud a Fes

Il viaggio volge tranquillamente al termine, dopo le dune di Merzouga, le gole del Dades, il palmeto di Skoura, la tranquillità di Essaouira e la valle felice, terminiamo il nostro giro con le cascate di Ouzoud, la diga di Bin el Ouidane e le terme di lusso di Moulay Yacoub, prima di rientrare a Fes e poi a Meknes, all’epoca la nostra “home sweet home”.

Le cascate di Ouzoud:

Indubbiamente un posto da vedere se si visita il Marocco. Temevano, leggendo articoli e blog qua e là di trovare le cascate “a secco”. Ma grazie ad una primavera (2018) più piovosa del solito, il flusso d’acqua è più che soddisfacente e il contrasto tra quest’acqua fresca, la flora e la terra rosso fuoco è sorprendente.

Un altro contrasto, non da meno: il numero di turisti. Arrivando da Demnate, l’arrivo a Ouzoud con i suoi parcheggi, autobus carichi di turisti e gruppi organizzato non può che sorprenderci inizialmente. Ma vista la grandezza del sito, almeno a Luglio non ci sente soffocare dalla massa, i gruppi si disperdono, visto che ognuno cerca il miglior angolo per fotografare questa meraviglia.

Anche noi troviamo un angolino all’ombra di un albero con un panorama unico sulle cascate e nessuno intorno. Non potevamo sperare di meglio per il nostro picnic. Non facciamo neanche in tempo a cacciare i nostri panini e… ecco due scimmie che fanno capolino: una magrolina e un maschio alfa bello robusto molto interessati al nostro pranzo. Tentiamo di distrarli sacrificando una banano, invano. Per evitare che diventino aggressive, o possano sottrarci il panino, dobbiamo cambiare aria. Il pranzo continuerà sul tetto ondulato di una boutique di souvenir. Epic fail!

Purtroppo alcune guide a Ouzoud adescano le scimmie per farle salire sulla testa dei turisti, che tornano a casa con una foto originale. Ma anche a causa di ciò, le scimmie si abituano alla presenza dell’uomo e a ricevere del cibo da parte dei visitatori.

Dopo questa sosta con un giro attorno alle cascate, riprendiamo la strada in direzione Bin El Ouidane, per la pausa pomeridiana.

Il lago di Bin el Ouidane

Dopo distese di campi oscillanti tra l’oro e il giallo essiccato, ci troviamo di fronte ad un paesaggio degno di un fiordo norvegese in piena estate. Il lago è artificiale, creato con una diga gigantesca più a monte. Dopo qualche ora di strada sotto il sole cocente, ci fermiamo per trovare il meritato refrigerio.

Non c’è quasi nessuno attorno al lago, una piccola imbarcazione che lo attraversa e un manipolo di giovani un po’ più in là. Il bagno sarà rapido perché l’acqua puzza di pesce e si sprofonda nella melma.

Trascorriamo la notte seguente qualche chilometro più a nord (a Timoulit per l’esattezza), in una pensione un po’ particolare. Avevamo fatto caso alla decorazione kitsch sulle foto al momento di prenotare, ma c’è dell’altro. Il proprietario è un artista e tutto, ma davvero tutto, è decorato, principalmente con oggetti riciclati. Mura ricoperte di bottiglie di birra vuote alle scale decorate con ferri di cavallo passando per le travi ornate di monete e banconote, ogni angolo è unico nel suo genere. Attenzione a non fraintendere: le uniche bottiglie di birra sono quelle vuote, qui non troverete bevande alcoliche. Si tratta del risultato di “passeggiate ecologiche” nella natura circostante di questi ultimi anni.

Le terme di Moulay Yacoub

L’indomani prendiamo la direzione di Moulay Yacoub, paese noto per le sue terme. Ma prima, ci fermiamo a pranzo nella medina di Fès, in un’oasi di pace, un giardino in cui regnano calma e serenità…e tanti gatti! prima di continuare la nostra strada.

L’ultimo giorno del nostro viaggio on the road sarà interamente dedicato al relax: ci facciamo viziare con un trattamento integrale. L’hotel mira alla categoria lusso, i prezzi sono da capogiro nonostante un personale non proprio al massimo e qualche disservizio. Le terme invece valgono la pena (e il costo): abbiamo speso gli ultimi soldini per un avvolgimento all’argilla, un bagno idromassaggio, dei massaggi, un trattamento viso….

Concludiamo questo viaggio completamente distesi e rilassati, con gli occhi e i ricordi pieni di queste meraviglie scoperte in Marocco, la ricchezza dei suoi paesaggi e la gentilezza e generosità dei marocchini.

Restituiamo l’automobile all’agenzia di Fès, dove l’avevamo presa tre settimane prima, noleggiandola sul sito di Auto Europe. Raggiungiamo la stazione a piedi, lì saliamo sul treno per Meknès, dove nei giorni seguenti cominceremo a fare i cartoni. Non lo sapevamo ancora prima della partenza ma stavolta è certo, dopo un anno e mezzo in Marocco andremo a vivere nel paese dei tulipani e dei mulini a vento,

Tutte le foto del nostro viaggio di tre settimane nel sud del Marocco

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