Marsiglia, la mediterranea al passo coi tempi
Dopo il Var, il nostro tour provenzale prosegue per Marsiglia. Più antica città francese e seconda solo a Parigi per numero di abitanti, la capitale della Provenza ha ventisei secoli di storia nonché un ambiente unico tra mare e città, con quartieri tradizionali e architettura moderna.
Vista l’ora di pranzo ne approfittiamo per cercare un posto dove poter assaggiare le specialità locali a base di pesce. La bussola gastronomica fork ci porta da Madie les galinettes e qui proviamo la famosa Bouillabaisse, inizialmente piatto povero dei pescatori risultato di tutti i pesci più brutti rimasti invenduti e oggi parte integrante della gastronomia francese. Il piatto si basa su due portate: prima la zuppa e poi i pesci (la vera Bouillabaisse marsigliese deve contenere almeno cinque specie tra rana pescatrice, scorfano, grongo, pesce ragno, triglia, San Pietro, cicala di mare).
Dopo il rifornimento andiamo alla scoperta del vecchio porto che ci accoglie in tutto il suo nuovo splendore. Nel 2013 è stato infatti oggetto di un completo restyling in occasione dell’anno in cui la città è stata Capitale Europea della Cultura che ha anche visto l’apertura di otto nuovi luoghi culturali tra cui il MuCEM (Museo delle Civiltà d’Europa e del Mediterraneo).
Dove prima c’erano nove corsie ora ne restano solo quattro di cui due riservate agli autobus, il resto è esclusivo appannaggio dei pedoni rendendola propizia per passeggiare e la pensilina a specchio dell’architetto Norman Foster è parte integrante di questo nuovo spazio come vera e propria attrazione turistica sotto la quale i passanti si divertono a giocare con la loro immagine riflessa.
Passeggiamo lungo il porto sotto il caldo sole marsigliese e raggiungiamo la riva sud. Da qui ammiriamo la bellissima Abbazia di San Vittore per poi proseguire verso il centro città attraverso la famosa Canebière: arteria emblematica dei marsigliesi il cui nome viene da ′′canebe′ (canapa) di cui si servivano I venditori di corde che frequentavano questa strada nel medioevo. Oggi I palazzi sono tutti in stile Haussmann del 19.mo secolo e ricordano quelli di Parigi con la differenza dei panni stesi alle finestre.
Raggiungiamo la Chiesa di San Vincenzo de Paoli e poi entriamo nel Cours Julien, quartiere degli artisti pieno di colori e Street Art.
La giornata si conclude alla Boite à sardine ristorante dalla decorazione in puro stile marinaro tra decine di scatolette colorate di sardine e reti da pesca e un succulento piatto di scampi.
Il giorno dopo decidiamo di esplorare uno dei quartieri più vecchi di Marsiglia, fondato dai greci nel 600 A.C.: il “Panier” . Per raggiungerlo attraversiamo il tradizionale mercato del pesce sul vecchio porto. Tra i tanti pesci in mostra sotto gli sguardi interessati dei gabbiani una anziana signora vende delle strane conchiglie rotondeggianti di colore aragosta. Qui lo chiamano l’occhio di Santa Lucia portafortuna da tenere sempre con sé che decidiamo di adottare anche noi
Giunti al Municipio con i suoi colori pastello caldi e tipici del sud della Francia entriamo subito nel quartiere con le sue stradine lastricate piene di charme e negozi di artigiani.
A pochi passi dal mare fa la sua apparizione l’Hotel de Cabre, l’edificio più antico della città. Cosa originale, sulla facciata sita in Grande Rue si può leggere ancora “Rue Bonneterie” pur non avendo la strada mai cambiato nome. Motivo? Nel 1954 venne letteralmente fatto girare su se stesso dopo essere rimasto solo in mezzo alla desolazione della tabula rasa operata dai tedeschi nel 1943.
Proprio qui di fronte comincia il nostro tour dei prodotti marsigliesi Doc cominciando dalla “Grande savonnerie” negozio/laboratorio dove sotto i nostri occhi il giovane proprietario e “mastro saponaio” sta dando forma a delle saponette di Sapone di Marsiglia quello vero, che rispetta l’antica formula e si basa su tre semplici ingredienti: acqua, soda caustica e olio d’oliva. Nel laboratorio è possibile farsi il proprio sapone modellando la pasta fino alla scelta del timbro finale per portarsi a casa un prodotto autentico e nel rispetto della tradizione.
Il nostro giro prosegue passando davanti l’imponente Hotel Dieu oggi Hotel di lusso. Dopo una ricarica con caffè “all’italiana” dal torrefattore Aromes è la volta del tour enogastronomico che comincia dalla “Navette des Accoules” con la degustazione della biscotto tradizionale marsigliese, la Navette al sapore di fiore d’arancio e a forma di barca a ricordare quella che avrebbe portato sulle coste marsigliesi Maria Maddalena, Maria Salomé, Marta e Lazzaro dalla Terra Santa circa duemila anni fa.
Come in Italia anche qui l’olio d’oliva fa parte integrante della gastronomia locale e c’è chi lo mette persino nel cioccolato come l’Esperantine. Ma chi più di tutti ci sorprenderà per la qualità e il gusto dei suoi prodotti è stata la Signora Bianchi e il suo Glacier du Roi (Gelataio del Re). Il suo negozio sulla Place de Lenche lo ha aperto proprio dove il Re Luigi XIV passò la notte quando venne a Marsiglia. La regina dei gelati utilizza i migliori ingredienti (e si sente!) e solo frutta di stagione producendoli nel laboratorio visibile dal negozio.
Per gli amanti come noi del vino e dei formaggi (siamo pur sempre in Francia) il tour prosegue su rue de l’Évêché con la Descente des Accoules cantina vecchia più di un secolo dove tra antiche botti si può sorseggiare un “Cote de Provence” accompagnato da formaggio di capra.
Il Panier non ci ha finito di svelare i suoi tesori nascosti. Dietro un angolo spunta la Maison de la Boule, negozio/museo in onore ad un gioco che è anche una tradizione della città e di tutta la Provenza: la “Pétanque” (da “Pèd tanco”, piedi giunti) variante del gioco delle bocce nata in Provenza il cui primo concorso fu organizzato proprio vicino Marsiglia nel 1908.
Proseguiamo ancora su Rue du Petit puits con un’altra perla: la Vieille Charité con la sua cappella a cupola ovale in perfetto stile barocco e i suoi colore rosa pastello. Dove una volta venivano ospitati i più poveri e i malati oggi ci sono centri culturali , musei, scuole e centri di ricerca e un cortile dove sedersi a godere un po’ di relax o sorseggiare un aperitivo a base di Pastis.
Nel pomeriggio approfittiamo della disponibilità dei nostri amici di stanza in città per una scampagnata nel Parco Nazionale delle Calanques, primo parco periurbano d’Europa a pochi minuti di strada dalla città.
Torniamo costeggiando il mare attraverso la “corniche” per poi salire al simbolo per antonomasia della città. La Cattedrale Notre Dame de la Garde che dal 1860 protegge i marsigliesi dall’alto e offre un panorama unico a 360 gradi a chi la visita arrivando ad intravedere in lontananza Chateau d’If e le isole del Frioul.
Con questo meraviglioso belvedere salutiamo la città e ci prepariamo alla prossima destinazione: il Vaucluse e i suoi “più bei villaggi di Francia”.
Guarda tutte le foto di Marsiglia
—
Articolo pubblicato su ilfattoquotidiano.it
un simple j'aime.
Rispondi